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Bologna-Prato: I lavori di adeguamento preoccupano i Sindaci

Scritto da il Ottobre 27, 2020

La ferrovia direttissima tra Bologna e Prato sarà oggetto di importanti interventi per l’adeguamento della linea trasporto merci agli standard europei c.d “Sagoma PC80”.
Questi lavori sono necessari per realizzare la nuova rete centrale TEN-T, che interessa anche l’attraversamento appenninico Bologna-Prato.

Le preoccupazioni per l’impatto degli stessi sulla collettività sono sempre stati al centro delle azioni e delle richieste dei Comuni coinvolti.
Con la consapevolezza che si tratti di un’opera di importanza nazionale, non si può trascurare il grande impatto sul territorio e sulla vita personale dovuto alla realizzazione dei lavori.

Questo argomento è stato oggetto di diversi tavoli ed incontri pubblici ed il risultato di questo importante ed intenso lavoro svoltosi tra il 2017 e il 2018.
Un lavoro accolto con soddisfazione che fu un assunzione di impegni reciproci contenuti in un protocollo d’intesa tra le due regioni ed RFI; e con la rassicurazione politica dell’allora assessore delegato della Regione Emilia Romagna ad eseguire i lavori di notte.

I lavori sulla Bologna-Prato

RFI ha pubblicamente illustrato il nuovo programma dei lavori, che ha scatenato stupore e preoccupazione nei Comuni interessati.
Il programma si svilupperà su 5 anni, e non più in 3 come originariamente previsto. Ma soprattutto di giorno, disallineandosi in maniera autonoma dagli impegni che le regioni avevano assunto con i territori ed i rispettivi cittadini.

Le nove amministrazioni Comunali di Pianoro, Monzuno, Grizzana Morandi, San Benedetto Val di Sambro, Castiglione dei Pepoli; Vernio, Vaiano, Cantagallo e Prato assieme al Comitato Pendolari Direttissima hanno richiesto un pronto intervento delle due regioni affinché si adoperino nei confronti di RFI.

La realizzazione diurna dei lavori, con conseguente predisposizione di servizio sostitutivo su strada, a parere di tutti i Comuni è rischiosa.
Studenti e lavoratori saranno costretti a viaggiare in pullman nel pieno della seconda ondata di contagi da coronavirus.

Per questo motivo i Comuni hanno chiesto la convocazione di un tavolo politico congiunto, alla presenza dei due assessori regionali; ribadendo la loro contrarietà a tale organizzazione e chiedendo alle strutture tecniche delle due regioni di aggiornare ogni incontro, sino a quando tale vertenza non verrà discussa politicamente con gli assessori competenti.

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