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Chiusura ponte Leonardo Da Vinci CNA: «Le aziende rischiano il collasso»

Scritto da il Maggio 17, 2021

Continuano le complicazioni legate alla chiusura del ponte di Sasso Marconi Leonardo Da Vinci. Oltre alle quotidiane difficoltà dovute al traffico e alla mobilità, le aziende dell’Appennino rischiano di rimanere isolate per la mancanza di collegamenti sufficienti.

A questo proposito si è espresso Marco Gualandi presidente della CNA Area Appennino Bolognese:

«Le aziende dell’Appennino esprimono una grandissima preoccupazione per i tempi annunciati di riapertura del ponte da Vinci alle porte di Sasso Marconi. I tre anni di lavoro annunciati dalla Regione sono un tempo interminabile e anche la risposta dell’Anas non è per nulla rassicurante visto che non esprime una valutazione certa sulle tempistiche. Se questa è la prospettiva, per l’imprenditoria della montagna bolognese sarà un problema enorme che si aggiunge alle difficoltà provocate dall’emergenza Covid. In questo momento le imprese dell’Appennino si sentono isolate».

Il traffico appare sempre più congestionato sia verso Bologna sia verso la Toscana dove le condizioni di viabilità sono ulteriormente peggiorate a causa della frana di Pavana.

«Diversi anni fa la Cna fu promotore di un comitato che auspicava la realizzazione di una bretella che unisse la valle del Reno con quella del Setta, all’altezza di Vergato. Ci venne detto che costava troppo e che i tempi sarebbero stati troppo lunghi, ma ci promisero lavori di ristrutturazione sulla Porrettana, per velocizzare il percorso che conduceva al casello autostradale. Niente di tutto questo è avvenuto, non solo: con la frana di Pavana il traffico pesante non può andare in direzione Toscana, adesso con la chiusura del Ponte di Sasso Marconi si è ridotta drasticamente la viabilità verso Bologna».

«Le aziende dell’Appennino sono isolate dal resto del mondo, pur essendo eccellenze conosciute in tutto il mondo. Crediamo che innanzi tutto debba essere fatta chiarezza sui tempi di riapertura del Ponte, dalla Regione e dall’Anas e dalla Città Metropolitana, evitando che ci sia un rimpallo di responsabilità. Nel frattempo vanno studiate insieme alle imprese e alle loro associazioni delle soluzioni che alleggeriscano i problemi di viabilità delle aziende, sia trovando percorsi alternativi che individuando sostegni economici per chi sta vivendo gravi difficoltà per questa situazione».


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