Bologna Città 30, un anno dopo a che punto siamo
Scritto da Rachele Copparoni il Gennaio 23, 2025
Un anno fa, precisamente il 16 gennaio 2024, Bologna diventava ufficialmente “Città 30”, con l’introduzione del limite di velocità a 30 km/h nella maggior parte delle strade urbane. A distanza di dodici mesi, i risultati sono incoraggianti e delineano un cambiamento significativo per la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile in città.
Il dato più rilevante riguarda il drastico calo delle vittime della strada: il numero di decessi è quasi dimezzato (10, -49%), toccando il minimo storico dal 2013 (escludendo il periodo Covid con limitazioni alla mobilità). Un traguardo ancora più significativo è che, per la prima volta dal 1991 (data del primo dato Istat disponibile a livello cittadino), nessun pedone ha perso la vita sulle strade di Bologna. Si registra anche una riduzione del 16% dei pedoni investiti.
Non solo meno morti, ma anche meno incidenti stradali (oltre il 13% in meno) e meno feriti (poco più dell’11%), con miglioramenti ancora più marcati sulle strade radiali, dove si superano rispettivamente il -16% e il -19%. Un dato particolarmente significativo è il forte calo degli incidenti più gravi, classificati con “codice rosso” dal 118, che registrano un -31%.
Benefici anche per l’ambiente, infatti l’implementazione di Città 30 registra una significativa riduzione del livello di NO2 (biossido di azoto) nella centralina ARPAE di Porta San Felice. Il valore medio orario di 29 µg/m3 registrato nel 2024 (al 30 novembre, ultimo dato disponibile) è in calo del 29,3% rispetto alla media annuale del 2022-2023 (41 µg/m3). In termini assoluti, si tratta del dato più basso degli ultimi 10 anni.
I dati positivi registrati sul fronte della mobilità sostenibile e della riduzione dell’inquinamento atmosferico rafforzano ulteriormente il successo dell’iniziativa.