Ospedale di Vergato: Incontro con l’AUSL
Scritto da Redazione Radiofresh il Novembre 25, 2019
C’è preoccupazione per quanto riguarda gli sviluppi concreti del piano di riorganizzazione dell’ospedale di Vergato, voluto dall’AUSL e condiviso con il Distretto Socio-Sanitario dell’Appennino bolognese.
Per questo motivo, il sindaco Giuseppe Argentieri ha richiesto ed ottenuto un incontro con la direttrice del distretto Sandra Mondini ed il presidente Alessandro Santoni, che avverrà la prossima settimana.
In questi giorni si è appresa la notizia che la Regione Emilia-Romagna ha confermato l’impegno preso a suo tempo dall’assessore Venturi per la realizzazione di centro ambulatoriale di riabilitazione presso il nosocomio di Vergato, con palestra, studi ed ambulatori.
Con un po’ di stupore, invece, è stata accolta la comunicazione che un piano dell’ospedale di Vergato verrà ultimato ed utilizzato per gli uffici amministrativi da trasferire dall’ex ospedale di Porretta.
La cifra per gli interventi sopracitati è intorno agli ottocentomila euro.
Le parole del sindaco
«Abbiamo chiesto questo incontro perché non abbiamo nessuna preclusione ad accogliere uffici amministrativi distrettuali, solo temiamo che questo possa andare a scapito dei servizi ai nostri cittadini.
È di questi giorni infatti la novità che il nostro pronto soccorso non dispone più del radiologo, impedendo quindi un servizio che in occasioni di emergenza è fondamentale per indirizzare il paziente.
Per non parlare poi di problemi cronici più volte segnalati, come il fatto che la TAC con il mezzo di contrasto è sottoutilizzata per la carenza di anestetisti e lo stesso può dirsi del pantografo, strumenti che oltre tutto sono stati donati all’ospedale dalle associazioni del territorio».
«Noi non crediamo ad una guerra tra poveri con Porretta.
Solo ci stiamo rendendo conto che questa riorganizzazione ha impoverito sia noi, con un lento de-potenziamento e la riduzione a polo amministrativo, sia loro, che per la loro posizione decentrata non riescono a soddisfare tutte le esigenze, con il risultato che i pronto soccorso di Bologna esplodono.
Proporremo inoltre all’AUSL di valutare la fattibilità un’indagine che coinvolga i cittadini e permetta di raccogliere anche le loro opinioni, per valutare non sulla base di cifre e statistiche ma anche delle percezioni e dei sentimenti delle persone».
I problemi
In un periodo in cui è tornato d’attualità il tema della riapertura dei centri nascita in Appennino, diversi cittadini hanno segnalato al sindaco che c’è ancora lavoro da fare per poter dare all’ospedale di Vergato quel ruolo distrettuale centrale nelle cure intermedie, nella chirurgia ambulatoriale e nelle terapie riabilitative.
I posti letto sono insufficienti, poiché esiste la necessità di ospitare pazienti che vengono da fuori.
Le liste d’attesa per i nuovi servizi come la chirurgia ambulatoriale o quella maxillo-facciale sono lunghe, perché la presenza dei medici non è continua.
Sono inoltre assenti la dermatologia e l’andrologia.
Per non parlare di quanto già a suo tempo temuto da tanti: la netta impressione che i cittadini di Vergato e dintorni si rechino all’ortopedia di Bologna anziché rivolgersi a quella di Porretta.
Entro la fine dell’anno Argentieri convocherà il “Comitato di Controllo per il Riordino dei Servizi Territoriali ospedalieri dell’Appennino Bolognese“.
Si tratta di un tavolo che coinvolge AUSL, sindacati, comitati cittadini e sindaci.
La prospettiva è quella di allargarlo a tutti i comuni dell’Appennino bolognese e non solo ai quattro più direttamente coinvolti.